Il 10 settembre, la Messa con il Santo Padre; si è tenuta sulla spianata di Tacitolu (lo stesso luogo della messa con Papa S. Giovanni Paolo II il 12 ottobre 1989, durante il dominio indonesiano). Circa 600.000 persone hanno partecipato con entusiasmo all’evento sotto il sole cocente. Nella sua omelia, il Papa ha sottolineato la bellezza e la giovinezza della nazione, l’importanza di prendersi cura dei bambini e degli anziani e la necessità di una società che protegga i più vulnerabili. È stata una gioia immensa far parte di questa folla di fedeli che ha accolto il loro pastore con grande entusiasmo, attenti al suo messaggio e disposti a mettere in pratica le sue esortazioni. L’11 settembre, dopo l’incontro con i giovani, Papa Francesco ha continuato il suo pellegrinaggio a Singapore, portando con sé il calore e i ricordi amorevoli del suo gregge a Timor Est, che vive nelle periferie dell’esistenza, in questo paese di balene, come ha detto S. Maddalena di Canossa.
Come parte del suo 45° viaggio internazionale nel Sud-est asiatico e in Oceania, Timor Est ha accolto Papa Francesco nel suo paese dal 9 all’11 settembre 2024. L’euforia della visita pastorale di Papa Francesco a Timor Est, conosciuta come la terra della Santa Croce e di Santa Maria, è finita. Tutto sembrava surreale. La risonanza della sua visita e del suo messaggio al paese e alla sua gente si fa sentire ancora oggi. Sottolineiamo in particolare l’incontro del Papa con i leader e gli agenti pastorali (vescovi, sacerdoti, persone consacrate, seminaristi e catechisti), dove il Papa ha sottolineato l’importanza di preservare e propagare l’essenza del Vangelo di Gesù. Ha fatto riferimento al brano biblico di Giovanni 12, 1-3, che narra un momento di tenerezza e vicinanza tra amici a Betania. Preservare questa essenza significa riconoscere la necessità di tornare all’origine del dono ricevuto, all’essenza del nostro essere cristiani, sacerdoti, consacrati o catechisti. Riceviamo la vita da Dio attraverso il suo Figlio Gesù, che è morto per noi e ci ha donato lo Spirito Santo. Siamo stati unti con l’Olio della gioia e, come scrive l’apostolo Paolo, “siamo il buon odore di Cristo per Dio”. Propagare questa essenza significa essere consapevoli del dono ricevuto, ricordare che non è per noi, ma per ungere i piedi di Cristo, annunciare il Vangelo e servire i poveri; significa essere vigilanti su noi stessi, perché la mediocrità e la tiepidezza spirituale sono sempre in agguato. In questa occasione, è stata chiesta alla nostra Suor Rosa Sarmento, FdCC di rappresentare le persone consacrate per condividere la sua testimonianza di vita.