Guwahati (India) – Nella ricca e complessa trama culturale dell’India, il Nord-Est del Paese rappresenta una regione spesso dimenticata nei grandi scenari geopolitici, ma dal cuore pulsante di spiritualità e speranza. Lo Stato dell’Assam, e in particolare la città di Guwahati, è un crocevia di popoli, lingue e religioni, dove la missione della Chiesa cattolica si fa concreta attraverso l’educazione, l’evangelizzazione e il servizio ai più poveri.

In questo contesto, la comunità Canossiana di Guwahati ha promosso e ospitato un “Vocation Camp”, un campo vocazionale – ritiro spirituale di dieci giorni, pensato per accompagnare un gruppo di giovani ragazze nel discernimento vocazionale. Alcune già in cammino verso la vita consacrata, altre provenienti dai villaggi circostanti in cerca di luce e orientamento: tutte si sono ritrovate unite dal desiderio comune di comprendere il progetto di Dio per la loro vita.

Un’immersione nello spirito canossiano

Il campo vocazionale è stato molto più che un momento di formazione: è stato un viaggio interiore nel cuore del Carisma Canossiano. Le partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere la figura di Santa Maddalena di Canossa, Fondatrice delle Figlie della Carità, e di lasciarsi ispirare dalla sua vita, spesa interamente al servizio degli ultimi.

Attraverso delle catechesi,  di momenti di preghiera, di lavori di gruppo, testimonianze e attività comunitarie, le giovani hanno potuto approfondire i fondamenti della vita religiosa: la consacrazione, la vita fraterna, il voto di carità, e soprattutto la gioia del dono di sé.

Una delle frasi più significative condivise durante il campo è tratta dalle parole proprie di Santa Maddalena:
“Serviamo con gioia e con tutto il cuore, sapendo che è Gesù che incontriamo nei poveri.”
Parole semplici, ma capaci di toccare profondamente i cuori.

“Abbiamo trovato una famiglia”

Eravamo venute qui cercando risposte” – racconta una delle ragazze – “ma quello che abbiamo trovato è stato molto di più: abbiamo trovato una famiglia, un luogo dove ci si sente accolte e amate per quello che si è, dove la fede si vive insieme.”

Ogni giornata del campo era scandita da momenti intensi di vita spirituale: la Santa Messa, l’Adorazione Eucaristica, il silenzio personale, il confronto con una guida spirituale.

Non sono mancati anche momenti di servizio, come la visita ad alcune famiglie in difficoltà, e momenti di festa, canti e condivisione.

La nostra missione non è ‘convincere’ nessuno”, ha spiegato una delle Madri animatrici del campo, “ma offrire uno spazio in cui ciascuna possa mettersi in ascolto profondo di sé e di Dio. La vocazione non si impone, si scopre, nella libertà e nella gioia.”