Questa parola di Papa Francesco, che troviamo nel documento Evangelii Gaudium al n. 273, ci colloca nel nostro essere missionari, che non consiste nel sentirsi solo inviati “Ad Gentes”, ma è un’identità universale.

La vocazione “ad gentes” nella mia vita è stata una scelta, quando a 21 anni, il mio ideale, la mia chiamata, era andare oltre la mia terra, poter lasciare la mia famiglia, il mio lavoro, le mie amicizie per andare dove c’era maggiore necessità e anche nel fare “conoscere Gesù, che non è amato perché non è conosciuto”, come diceva S. Maddalena.

Per questo, lasciando la mia famiglia e il mio ambiente, mi sono totalmente dedicata a rispondere alla chiamata della bellissima vocazione di poter diventare Religiosa Canossiana Missionaria in Argentina.

Oggi, con tante opportunità e possibilità di viaggi, di comunicazioni, la vocazione del missionario “ad gentes” non è così impegnativa come tempo fa.

È il Cuore Missionario, la disponibilità interiore a sentirsi “IO SONO LA MISSIONE” e a viverla nella quotidianità che deve caratterizzare oggi l’essere missionario.

Auguro a tutti di esprimere nella propria vita una dedizione totale, il Dono de IO SONO LA MISSIONE, integrando l’anima e il corpo solo per il Signore e la sua Gloria, secondo la vocazione e la chiamata ricevuta.

Madre Mirella Fiorentini

Provincia religiosa “Nostra Signora di Luján”
Argentina-Paraguay